Passero del Giappone

Nome latino:                                   Lonchura striata

                                                          domestica 

Provenienza:                                   non presente in natura

Taglia                                                12 cm

Numero uova deposte:                 3-6

Giorni di cova:                                15 giorni

Involo dei novelli:                          18-22 giorni

Autonomia dei novelli:                 40-45 giorni

Maturità sessuale:                         1 anno (consigliata)  

PARTE GENERALE

 

La particolarità di questo uccello è che non esiste in natura, difatti è la forma domestica della Munia, selezionata da centinaia di anni in Cina e in Giappone.

Ne esistono numerose mutazioni, che vanno dal marrone cioccolata alla tinta panna, passando per tutte le gradazioni dei bruni. Ci sono anche i pezzati, i ciuffati, gli arricciati…

Questi uccelli non presentano dimorfismo sessuale, infatti il maschio si riconosce dal canto e non per qualche sua caratteristica fisica. Personalmente non credo ai metodi alternativi che qualche allevatore propina e per sessare i miei soggetti mi baso solamente sul canto.

Da evitare la riproduzione in colonia in voliera per l’abitudine dei passeri a dormire tutti insieme nello stesso nido, con conseguenze tragiche per uova e/o nidiacei.

 

PASSERI DEL GIAPPONE USATI COME BALIE

 

Questa specie è la più usata (l’altra è quella dei diamanti mandarini) per fare da balia agli esotici.

Che significa? Vuol dire che vengono messe a covare sotto ai passeri del Giappone uova di altre specie che non ne vogliono sapere di covare (baliatura totale), oppure vengono loro dati i piccoli che i genitori non vogliono alimentare (baliatura parziale).

A parere mio bisogna cercare in tutti i modi di allevare gli uccelli in purezza, così da avere soggetti forti (i genitori naturali quando imboccano i figli trasmettono loro dei particolari elementi nutritivi propri della specie che logicamente le balie non hanno) e abituati ad allevare la propria prole.

Però bisogna anche tenere alcune coppie di balie nel caso le cose non andassero per il verso giusto per preservare la vita degli embrioni nelle uova o dei nidiacei.

Come funziona il passaggio delle uova ai passeri?

Esempio… Ho una coppia di Gould che non cova le proprie uova. Quindi le dovrò passare alle balie.

Per fare ciò bisogna che le deposizioni della coppia di Gould e della coppia di passeri siano simultanee (per riuscirci bisogna farle partire assieme, e per conoscere le coppie io annoto tutti i dati per poter prevedere il momento in cui deporranno): a questo punto si sostituiranno giorno per giorno (così che l’eventuale embrione non inizi a formarsi) le uova dei passeri (che verranno buttate) con quelle finte. Alla fine della deposizione dei Gould si prenderanno le loro uova e si sostituiranno a quelle finte nel nido dei passeri. I passeri così coveranno le uova dei Gould e svezzeranno i piccoli. Questo è il metodo che uso io, ma altri allevatori operano in maniera differente, togliendo le uova ai Gould giorno dopo giorno e conservandoli in appositi contenitori fino all'inizio della covatura dei passeri del Giappone.

Spesso per invogliare i passeri si mettono uova finte nel nido così essi inizieranno a covarle e a loro volta deporranno. C’è anche chi per baliare usa soggetti dello stesso sesso, che non deporranno uova (se sono due maschi) o deporranno uova non fertili (se due femmine).

 

LA MIA ESPERIENZA

 

Questi uccelli non sono mai stati propriamente al centro dei miei pensieri ornitologici, mi servono solamente per baliare le uova o i piccoli dei diamanti di Gould, quando essi non volevano sapere di covarli, o alimentarli nel caso dei nidiacei.

Dal 2018 li uso esclusivamente per salvare pulli di diamanti di Gould non alimentati dai genitori, ma non più per covare le uova.

In pratica ho deciso di puntare ancora di più sulla cova in purezza dei diamanti di Gould, scegliendo di permettere la riproduzione solamente a quei soggetti che covano le proprie uova. D'altro canto però, nel segno del rispetto per la vita di ogni animale, nel caso in cui i piccoli non siano alimentati o siano maltrattati, vengono affidati ai passeri del Giappone.

I passeri del Giappone, proprio perchè sono a strettissimo contatto coi diamanti di Gould, devono essere alimentati e allevati esattamente come i loro affascinanti cugini.

Sono presenti nel mio allevamento dal 2010 (con una pausa tra la fine del 2014 e la fine del 2017) e mi hanno aiutato nell’allevamento dei diamanti codarossa e codalunga, oltre che dei Gould. Li ho sempre riprodotti e usati coi nidi monocamera di plastica.

C’è da dire comunque che i passeri non sono macchine infallibili, e mi è capitato di avere soggetti che non covavano o che mi buttavano i piccoli dal nido: questi soggetti sono stati ovviamenti esclusi perché inadatti alla causa.