Spesso mi sento chiedere da dove deriva questa passione....
Sicuramente per propensione personale sono poco attirato dal cemento e molto dalla natura, da tutti quegli elementi che la compongono come piante, rilievi, acqua ma soprattutto animali. Tra di essi i miei preferiti sono sempre stati i volatili, per me vedere un nido con delle forme di vita racchiuse nel guscio di un uovo è sempre una grande emozione. Inoltre è affascinante tutto quello che succede prima e dopo, la lotta, il corteggiamento, la costruzione del nido, la deposizione, la cova, l'imbecco, lo svezzamento, il distacco.
Il mio primo ricordo legato all’ornitologia risale al giorno in cui (avevo quattro cinque anni credo) un vecchio zio mi regalo' una gabbietta in disuso: chiesi e ottenni dopo poco in regalo un bel canarino arancione che mi teneva incollato alla gabbia per ore a guardarlo e ascoltarlo. Presto mi stancai di vederlo da solo e così acquistammo una canarina; poi seguirono altri canarini e altre canarine, ma non ricordo nascite di uccellini.
La mia passione però non si fermava ai canarini e così appena capitava l’occasione portavo a casa di tutto: galline e quaglie vinte agli zoo-pesca delle feste di paese, colombi da carne e pavoncelli, ma con tutti era sempre o quasi un fallimento.
Inoltre a casa mia venivano allevati per uso famigliare polli, faraone, anatre e così io imparavo pian piano i metodi e i segreti dell’allevamento.
Allevavo (che è una parola grossa per quello che facevo al tempo) sotto la supervisione dei miei genitori e dei nonni, che però non avevano grandi conoscenze e quindi le cose non andavano benissimo. Insomma, fino al compimento degli 11-12 anni, passarono per le mie mani tanti uccelli, ma i risultati rasentavano lo zero. Il mio entusiasmo stava svanendo, ma ad un certo punto ci fu la svolta.
C'era una bellissima tortora dal collare tinta panna che bazzicava nel pollaio e un giorno si infilò in un posto da cui non riuscì ad uscire e la catturai (attenzione questo non si deve fare, ma al tempo ero un giovincello inconsapevole e penso che la cosa sia ormai andata in prescrizione). La sistemai in una volieretta e rimase da sola per un paio di mesi, fino a che una mia vicina, consapevole della mia passione, mi portò un’altra tortorella che aveva raccolto affamata in giardino. Così le misi assieme, con la certezza che sfigato com'ero non erano sicuramente maschio e femmina e non si sarebbero mai riprodotti. Però un nido glielo misi per curiosità, e verso maggio vi deposero due uova. Un giorno, tornato da scuola, andai a controllarle, notai un uovo rotto sul fondo e pensai che come sempre qualcosa era andato storto e avevano buttato le uova. Invece erano nati i piccoli: da lì iniziò ufficialmente e coscienziosamente la mia grande avventura. Allevai le tortore per qualche anno, arrivai ad averne diverse coppie, erano animali eleganti e prolifici.
Da allora in poi provai a cimentarmi nell'allevamento di molte specie, senza però un’adeguata programmazione, sapendo poco o nulla di gestione e alimentazione delle varie specie, e per giunta negli anni in cui gli uccelli non erano proprio al centro dei miei pensieri.
Dal 2009 invece ho iniziato a fare le cose fatte bene, leggendo su forum, internet e libri, allevando con criterio e consapevolezza, mettendoci impegno, costanza e dedizione...(CONTINUA………….)